COVID-19 test decisivo su capitale e liquidità

COVID-19: test decisivo su capitale e liquidità

Con una comunicazione recentemente inviata, la Banca d’Italia ha chiesto a banche Less Significant (LSI), SIM e intermediari finanziari iscritti all’albo ex art. 106 di predisporre entro il 30 giugno prossimo alcune informazioni in materia di ICAAP, ILAAP e Piani di Risanamento che tengano conto del COVID-19.

L'attenzione alla resilienza degli istituti finanziari, soprattutto al manifestarsi di eventi con un impatto sistemico, non è una novità.  L’Autorità di Vigilanza aveva inizialmente richiesto agli intermediari una risposta immediata su continuità operativa (BCP), disaster recovery (DR) e ripristino fisico. Con quest’ultima comunicazione le Banche sono chiamate a dimostrare, in breve tempo, gli esiti del proprio test di resilienza anche su adeguatezza del capitale e liquidità.

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Che cosa richiede la Banca d’Italia 

I temi sui quali si dovrà lavorare richiedono uno sforzo metodologico e operativo non indifferente.

ICAAP e ILAAP

I resoconti ICAAP e ILAAP degli intermediari di classe 1 e 2 dovranno essere aggiornati.

Tutti gli intermediari, anche quelli più piccoli di classe 3, dovranno:

  • rivedere le misurazioni/valutazioni dei rischi;
  • stimare l’adeguatezza dei fondi propri e della liquidità sulla base di analisi di scenario o di sensitivity che incorporino ipotesi di stress coerenti con l’attuale situazione di emergenza e di rapidità di ripresa dell’economia (livelli di severity degli shock e parametri di riferimento sono specificati dall’Autorità di Vigilanza).

Chi non è in grado di procedere all’aggiornamento dei resoconti secondo quanto richiesto, dovrà fornire motivazioni adeguate.

Piani di risanamento

A tutti gli intermediari, indipendentemente dall’obbligo d’invio dei Piani di risanamento, è richiesto di identificare le azioni per riequilibrare la situazione patrimoniale e finanziaria al verificarsi dello scenario di rischio ipotizzato.

Inoltre, gli intermediari, già tenuti all’invio del Piano di risanamento nel 2020, dovranno aggiornare il documento in coerenza con l’attuale situazione, con focus particolare su (i) opzioni e (ii) indicatori utilizzati per attivarle.

È opportuno evidenziare che i Piani di risanamento sono anche nel mirino dell'Autorità di Vigilanza europea che, attraverso l’EBA statement on additional supervisory measures in the COVID-19 pandemic del 22 aprile, ha raccomandato alle Autorità nazionali di focalizzarsi sulla comprensione delle opzioni di recupero necessarie e disponibili nelle attuali condizioni di stress.

La risposta a tali richieste in un tempo limitato, supportata da solide argomentazioni, è una sfida importante per le banche di più piccole dimensioni e per gli intermediari, soprattutto considerando l’attuale elevato carico di lavoro.

Come rispondere in modo efficace ed efficiente

Resilienza non è sinonimo di resistenza: il materiale resiliente non si oppone o contrasta l'urto, ma lo ammortizza e assorbe grazie alle proprie qualità. Allo stesso modo, per reagire in modo ottimale alle richieste regolamentari, banche e intermediari dovranno dimostrare elasticità in termini di competenze, sistemi e forza lavoro.

1. Disporre di risorse adeguate in quantità e qualità

Attività di questo tipo, non previste nel secondo trimestre del 2020, si aggiungono a quelle ordinarie e a quelle straordinarie imposte dai Decreti Cura Italia e Liquidità.

In un momento in cui le “priorità 1” aumentano (e si concentrano sul fornire supporto al business), è essenziale identificare alternative per rinforzare l’organico, non solo in termini quantitativi ma anche di competenze e conoscenze del settore, dimostrando efficacemente la resilienza della banca.

2. Favorire la collaborazione tra funzioni di controllo e interpretare la normativa organicamente  

La necessità di un forte controllo delle Supervisory Authorities su banche e intermediari finanziari ha condotto, nell’arco di un trimestre, all’aggiornamento del quadro normativo e regolamentare in diversi aspetti: gli adempimenti sono numerosi, talvolta non di immediata comprensione. Ora più che mai è importante la collaborazione tra le funzioni aziendali di controllo per analizzare, interpretare e applicare organicamente la normativa, anche alla luce del 32° Aggiornamento della Circolare 285/2013.

3. Assicurarsi di avere una metodologia di valutazione e misurazione del rischio robusta e bank-specific

La comunicazione della Banca d’Italia non lascia spazio a troppe interpretazioni: l’approccio di auto-valutazione che dovrebbe guidare gli intermediari presenta tre principali caratteristiche:

  • scenari di stress coerenti alla base delle valutazioni di adeguatezza patrimoniale, di adeguatezza della liquidità e d’identificazione delle azioni di risanamento;
  • attenzione alla connessione tra il proprio business model e gli effetti dell’emergenza sanitaria;
  • utilizzo di metodologie quantitative, in parte basate su modelli statistici.

E’ fondamentale un approccio pragmatico che incorpori vista strategica e componente tecnica. I modelli di valutazione degli impatti sul capitale e sulla liquidità sviluppati secondo uno schema integrato e quantitativo, se basati su ipotesi e metodologie coerenti con le peculiarità dell'intermediario, saranno in grado di rispondere efficacemente al Supervisor e potranno essere sfruttati per indirizzare le decisioni strategiche fondamentali.

4. Automatizzare e velocizzare calcoli e simulazioni

La richiesta della Lettera Banca d’Italia impone di sviluppare, per chi ancora non li ha, strumenti di calcolo e simulazione automatizzati. La disponibilità di un tool di stress testing facilmente parametrizzabile e che produca un reporting efficace è cruciale per effettuare stime complete e tempestive.

5. Aggiornare le basi di calcolo e i dati previsionali

Per adempiere alle richieste di Banca d’Italia occorre disporre in tempi brevi di dati prospettici (budget e piano) aggiornati rispetto al nuovo scenario.

In conclusione

Sta per aprirsi una fase molto complessa e operativamente impegnativa. Superarla richiederà nuovi sforzi, ma per le banche che sapranno rispondere con tempestività ed efficacia alle sfide poste dal Regolatore potranno anche trarne beneficio per il proprio posizionamento di mercato nei prossimi 12-18 mesi.

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